Lunedì 6 luglio tre convocazioni “farsa” dell’Aran in un’ora e mezza. Il Cobas/Codir assicurerà unicamente la sua presenza al tavolo relativo alla ripartizione delle somme FORD 2020

Palermo, 2 luglio 2020
Il COBAS-CODIR ha deciso di rispedire al mittente le provocazioni lanciate dal Governo regionale, per mezzo del suo braccio istituzionale rappresentato dall’ARAN, relative alla proposta presentata sulla riclassificazione del personale che offende le aspettative e la dignità di tutti i lavoratori regionali E CHE, PERTANTO, RISPEDIAMO AL MITTENTE.
La proposta voluta dal governo regionale, infatti, azzera, in un sol colpo, mesi di trattative portate avanti, tra molteplici difficoltà, dalle organizzazioni rappresentative che hanno REALMENTE a cuore il futuro giuridico ed economico del personale regionale mortificato da oltre 20 anni di carriere e diritti negati, AL CONTRARIO DI QUALCHE FINTO SINDACALISTA SEDUTO IN QUALCHE POLTRONA DI UFFICIO DI GABINETTO E CHE PARTECIPA SOTTOBANCO ALLA STESURA DI PROPOSTE INDECENTI E OFFENSIVE.
IL COBAS-CODIR DICE BASTA! NON SARÀ COMPARTECIPE DELLE PROVOCAZIONI DEL GOVERNO E NON PARTECIPERÀ AL TAVOLO SULLA RICLASSIFICAZIONE FINTANTOCHÉ NON SARÀ RITIRATA QUESTA PROPOSTA VERGOGNOSA .
Il COBAS-CODIR, al fine di non acuire ulteriormente i gravi ritardi accumulati a causa dall’atavico immobilismo dell’esecutivo di governo, assicurerà unicamente la sua presenza al tavolo relativo alla ripartizione delle somme FORD 2020 (ex FAMP) per consentire a tutti i dipendenti di potere accedere al salario accessorio 2020 nelle sue molteplici forme.
IL COBAS-CODIR ribadisce, comunque, il proprio totale dissenso circa lo scandaloso modus operandi dei vertici dell’ARAN che, convocando i tavoli a distanza di mezz’ora l’uno dall’altro, nonostante l’importanza e l’urgenza di talune tematiche, la dicono lunga sulla reale volontà di Governo e ARAN stessa dal volere risolvere le varie questioni colpevolmente ancora aperte.
SAPPIANO, PERO’ I MANDANTI DELL’ARAN, CHE NON FINISCE QUI’! Siamo pronti, infatti, a sfidare il Governo nelle piazze siciliane per gridare il nostro diritto alla dignità di lavoratori e denunciando pubblicamente a tutti i cittadini lo stato reale dell’Amministrazione regionale che, ancora oggi, non può decollare per colpa dei vari governi succedutisi, compreso quest’ultimo, che con questo status inducono il cittadino a rivolgersi alla politica per esigere i propri diritti.

www.codir.it

Progressioni verticali

tratto da self-entilocali.it
Basilicata, del. 38 – Progressioni verticali
Pubblicato il 17 giugno 2020

Un Sindaco ha posto una serie di quesiti in materia di progressioni verticali.
I magistrati contabili della Basilicata, con la deliberazione 38/2020, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 15 giugno 2020, richiamando la normativa vigente ex artt. 22, comma 15 del d.lgs. 75/2017 recentemente modificata dall’art. 1, comma 1-ter del d.l. 162/2019, hanno precisato che:
-gli enti hanno la facoltà e non l’obbligo di attivare procedure selettive per la progressione verticale tra le aree, alle quali possono partecipare solo i dipendenti che sono in possesso dei titoli per l’accesso dall’esterno alla posizione professionale di destinazione;
-le predette procedure selettive devono avere natura concorsuale, ovvero devono prevedere prove volte ad accertare la capacità dei candidati di utilizzare e applicare nozioni teoriche per la soluzione di problemi specifici e casi concreti (ex art. 22, comma 15 del d.lgs. 75/2017);
-il nuovo tetto del 30%, introdotto dall’art. 1, comma 1-ter del d.l. 162/2019, del numero dei posti previsti nei piani dei fabbisogni di personale degli enti per effettuare progressioni verticali va considerato come massimo invalicabile e non è suscettibile di arrotondamenti. La base di calcolo da prendere in considerazione per definire tale percentuale è quella delle assunzioni programmate, categoria per categoria o area per area, nel triennio 2020-2022 nell’ambito dei piani triennali dei fabbisogni di personale (si veda anche Corte dei Conti, Sez. Contr. Puglia, del. n. 42/2018);
-il numero dei posti per effettuare progressioni verticali non può superare il 30% di quelli previsti nei piani dei fabbisogni di personale come nuove assunzioni consentite per la relativa areo o categoria, ovvero deve riguardare il numero di posti previsti per i concorsi di pari categoria (Corte dei Conti, Sez. Contr. Campania, del. n. 103/2019Corte dei Conti, Sez. Contr. Puglia, del. n. 71/2019);
-i piani triennali del fabbisogno di personale (PTFP) devono tener conto di tutti i vincoli assunzionali vigenti, pertanto  di anno in anno potranno essere modificati in relazione alle mutate esigenze di contesto normativo, organizzativo o funzionale. Nel caso di specie, essendo stata la disciplina in materia di progressioni verticali  modificata  dal d.l. 162/2019. C.d. Milleproroghe, gli enti potranno modificare in corso d’anno i propri PTFP, previa adeguata motivazione, nel rispetto delle procedure e dei criteri previsti dalla  nuova normativa temporalmente vigente, purché vi siano le relative coperture finanziarie.

Taglio cuneo fiscale, il calcolo. Quanto aumenteranno gli stipendi

Dal primo luglio arriva il taglio del cuneo fiscale introdotto con la legge di Bilancio 2020.

Iil taglio del cuneo fiscale comporta un aumento in busta paga per i lavoratori dipendenti. Per ricevere l’aumento direttamente in busta paga non sarà necessario fare alcuna richiesta. Il taglio del cuneo fiscale viene applicato in automatico: lo sconto viene trasmesso direttamente in busta paga dal datore di lavoro che svolge il ruolo di sostituto d’imposta. L’aumento in busta paga varia in base alle fasce di reddito.

Partiamo dai lavoratori che prendono tra gli 8.174 e i 26.600 euro, ovvero coloro i quali usufruiscono degli 80 euro: a questi se ne aggiungeranno 20 al mese, per un totale di 100 netti che arriveranno nelle tasche di 11,7 milioni di lavoratori. Per chi ha un reddito compreso tra i 26.600 e i 28.000 euro, dipendenti che non percepiscono il bonus Renzi, arriveranno in busta paga 100 euro in più: coinvolte 4,3 milioni di persone. Per loro il beneficio sarà di 600 euro da luglio a settembre.

Il bonus riguarderà – sotto forma di una detrazione fiscale decrescente – anche i contribuenti con redditi fino a 40mila euro

Smart working, dipendenti di Palazzo Chigi presentano ricorso contro il premier

Il personale accusa la Presidenza del Consiglio di comportamento antisindacale: i dirigenti non avrebbero negoziato le modalità di lavoro agile, violando il contratto collettivo. Nel ricorso firmato dall’avvocata Dorangela Di Stefano i sindacati se la prendono con il capo dipartimento degli Affari giuridici e legislativi Ermanno Di Francisco e chiedono al giudice di annullare i suoi ordini di servizio sullo smart working. Il giudice del Consiglio di Stato che dirige il Dagl ha ridotto la presenza fisica del personale per contenere il contagio da coronavirus e ha disposto che, durante la pandemia, «non è autorizzata la presenza in ufficio per una durata eccedente quella contrattualmente prevista». Vale a dire, 7 ore e 36 minuti per il personale dei ruoli Presidenza del Consiglio e 7 ore e 12 minuti per il personale distaccato, proveniente da altre amministrazioni.

I rappresentanti dei lavoratori accusano la Presidenza del Consiglio di comportamento antisindacale per aver sospeso gli straordinari e non aver negoziato le modalità di lavoro agile.

Coronavirus, Oms: “Il peggio deve ancora venire, la pandemia è lontana dalla fine

La pandemia non è ancora finita. Anzi, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità “il peggio deve ancora venire”. A dirlo il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing sul Covid-19.

“La pandemia è ancora lontana dalla fine. La nuova normalità sarà convivere con il virus”, ha detto Ghebreyesus. Impennata di contagi nel Sud degli Usa. In Arizona quasi 4.000 nuovi casi in 24 ore, in California e Florida chiuse le spiagge mentre la Georgia proroga lo stato di emergenza fino all’11 agosto.