Contratto statali: rebus aumenti, assenze e precari

AranE’ rischio stallo sul rinnovo del contratto degli #statali dopo le dimissioni del Premier, Matteo #Renzi. Infatti, gli aumenti di stipendio concordati tra il ministro della Pubblica Amministrazione, Madia e i sindacati di 85 euro lordi al mese, ma anche le regole riguardanti il pubblico impiego per contrastare il fenomeno dell’assenteismo rischiano di rimanere in bilico. E la stessa situazione riguarda anche la stabilizzazione dei precari, promessa dallo stesso Renzi. Dopo l’accordo arrivato nei giorni precedenti il referendum, il documento necessita di atti concreti per l’attuazione.

Infatti, il procedimento prevede che il primo passo sia compiuto dal ministro Madia nell’emanazione di un atto di indirizzo politico per ciascuno dei quattro comparti della Pubblica amministrazione. Tale atto è necessario affinché l’Aran possa portare avanti la trattativa dettagliata con i sindacati.

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Referendum. La mistificazione del 40%

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Il Fatto Quotidiano del 9 dicembre 2016

Renzi si dibatte all’indomani del “Ba(to)sta un Sì”. Pensavamo che il No netto a lui e alla sua riforma permettesse di archiviarlo, invece no: resta aggrappato alla poltrona di segretario Pd, e con lui il sistema di potere che l’ha “messo lì” (Marchionne dixit). Si prende tempo, si dilaziona il trapasso, e alla parola chiara degli italiani si risponde con le solite formule: “Responsabilità”, “bene del Paese”, “stabilità”, “tavolo”.

Nel dopo referendum assistiamo a molte mistificazioni. La prima è il 40% da cui il Pd dice di voler “ripartire”, quasi fosse una vittoria.

Breve commento

David Cameron in occasione del referendum sulla Brexit: egli non ha sostenuto che il 48 per cento del Paese fosse con lui, ma si è dimesso da premier prendendo atto con serietà e realismo della sconfitta e si è ritirato dalla vita politica.