Rapporto Res, la Sicilia nel podio delle regioni con maggiore corruzione politica

EuroLa Sicilia si piazza al terzo posto nel Paese per numero di reati “collegati alla corruzione politica”, dopo Campania e Lombardia. E’ quanto emerge dal rapporto della Fondazione Res, quest’anno concentrato sul tema della corruzione. Nell’Isola le sentenze di Corte di Cassazione tra il 2005 e il 2005 sono state 167, delle quali 48 per il reato netto di corruzione il resto per “altri reati” legati al settore politico.

Tutti quelli che: “Se vince il No lascio la politica” e che sono ancora lì…..

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Durante i mesi che hanno preceduto il referendum costituzionale del 4 dicembre, in tanti hanno promesso che avrebbero lasciato la politica se la riforma fosse stata bocciata dai cittadini. Sono volati annunci eclatanti e frasi ad effetto come “ci metto la faccia”, “si chiude bottega”, “ce ne assumiamo la responsabilità”, “non campo di politica”. E ora che quasi 20 milioni di elettori hanno bocciato senza appello il testo di riforma che porta la firma Boschi, sono ancora tutti lì.

Breve commento

Che credibilità potranno ancora avere?

Altro che ritirarsi dalla politica. Renzi lacia la campagna sui social. “Ripartiamo dall’Italia”

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Corriere della Sera del 16 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Matteo Renzi inverte la rotta, non è più un uomo solo al comando: l’ex premier lancia un sondaggio sui social. La domanda non è congresso sì, congresso no, il segretario del Pd chiede al popolo del web di dirgli «quali meriti e quali errori» hanno caratterizzato i suoi tré anni di governo. E sulla sua pagina Facebook domanda: «Qual è la priorità secondo voi per i prossimi mille giorni?». È una nuova campagna d’ascolto tra la gente che l’ex premier intende inaugurare.

«Se perdo, lascio la politica!». A.A.A. cercasi coerenza

boschiMeno di sette mesi fa, Maria Elena Boschi aveva dichiarato al programma dell’Annunziata che avrebbe lasciato la politica nel caso in cui Renzi avesse perso la sua personale battaglia per il Referendum. Non glielo aveva chiesto nessuno e suonava più come un ricatto, ma la giovane e bella toscana, irremovibilmente, aveva dichiarato che, insieme al buon Matteo, avrebbe fatto spazio ad altri in caso di débacle. Detto, fatto! Anzi no, neanche per sbaglio. A circa una settimana dalla batosta subita al Referendum, Maria Elena è stata nominata sottosegretario ed eccola di nuovo lì, nelle sale del potere. Forse gli esponenti dell’ex governo Renzi hanno preso troppo sul serio l’affermazione del Cavaliere di qualche anno fa… Magari credono che gli italiani siano proprio fessi, ma non lo sono fino a questo punto.