Trasferimenti di massa alla Regione, via in 68 dai Beni culturali: sindacati pronti allo sciopero

I dipendenti sono destinati all’assessorato Attività produttive. Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl insorgono: “Così si svuota il settore, a rischio vigilanza e gestione fondi Ue. Il governo si fermi o sarà sciopero dei custodi”.


Questi trasferimenti sono, a mio avviso, illegittimi e vanno impugnati. Il datore di lavoro dei dipendenti regionali non è il presidente della regione (o il segretario generale) ma i i singoli dirigenti generali di ciascun dipartimento regionale.

La regione è organizzata come i ministeri e nei ministeri nessuno si sogna di spostare a il personale da un ministero all’altro. Solo a seguito di dichiarazione di esubero, il personale viene inserito nelle liste di mobilità e spostato dove serve. Qui vorrebbero fare per i dipendenti regionali come si fa per i lavoratori stagionali in agricoltura… un mese per la raccolta dei pomodori, un altro mese per il per la vendemmia, un altro mese per la raccolta delle olive, etc.

La Regione a caccia di laureati, quattrocento stage retribuiti. Sindacati sul piede di guerra

Nella regione italiana che conta il maggior numero di dipendenti regionali, circa 15.000, ovvero quattro volte quelli della Lombardia, la regione più grande e più ricca del Paese, mancano i laureati. La maggior parte del personale, infatti, è diplomato, mentre abbondano anche coloro che si sono fermati al diploma di scuola media o addirittura elementare. Gravi carenze di organico che rallentano il lavoro degli uffici, creando disagi e disservizi ai cittadini e alle imprese. Una situazione già più volte denunciata dall’assessore alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica, Bernardette Grasso, e per la quale si sta correndo ai ripari con un bando per la selezione di circa 400 neolaureati, che uscirà nelle prossime settimane.

Il piano con cui la Regione punta a reclutare fra i 300 e i 400 laureati per stage retribuiti negli assessorati scatena già una guerra sindacale. Le sigle autonome e l’Ugl sono pronte alle barricate perchè temono che così venga intralciata la trattativa per il rinnovo del contratto.