Boeri: assegno ridotto del 21% a chi anticipa la pensione a 62 anni

Un lavoratore che decidesse di andare in pensione con quota 100 a 62 anni e 38 di contributi, in anticipo di cinque anni rispetto all’età di vecchiaia, potrebbe dover rinunciare a circa il 21% rispetto all’assegno che avrebbe preso a 67 anni. Lo ha detto il presidente dell’Inps Tito Boeri in una audizione alla Commissione Lavoro della Camera. Il presidente dell’Inps a proposito dell’assegno potenziale che si potrebbe percepire con quota 100 ha fatto l’esempio di una retribuzione media di un dipendente pubblico di 40.000 euro lordi l’anno e una pensione attesa di 30.000 euro in uscita nel 2019. «Se il calcolo è interamente retributivo fino al 2011 e poi contributivo – ha detto – uscendo cinque anni prima si rinuncia a circa 500 euro al mese (lordi) che si sarebbero presi uscendo a 67 anni. In pratica a 67 anni si prenderebbe una pensione da 36.500 euro ma avendo versato contributi per altri cinque anni.

Pensioni, dalla quota 100 con quattro finestre ai tagli: ecco cosa cambia

Anticipo pensionistico con quota 100 a fronte di almeno 62 anni di età e 38 di contributi e proroga della cosiddetta “opzione donna”: sono queste le principali novità in materia previdenziale contenute nella manovra di bilancio anche se mancano ancora i dettagli su come le nuove regole si applicheranno.

La soglia minima per il pensionamento anticipato – si legge – è di 62 anni di età e 38 anni di contributi, a cui si potrà accedere durante quattro finestre l’anno.

Pensioni, alla Regione la quota 100 impedirà l’esodo

Alla Regione quasi nessuno potrà andare in pensione in anticipo se le norme che scavalcano la legge Fornero saranno confermate. Come si legge in un articolo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola, solo 8 persone hanno i requisiti annunciati in queste ore da Salvini.

Secondo gli annunci fatti dal governo non si può prescindere da 38 anni. Dunque la quota 100 per lasciare gli uffici deve essere composta sommando 62 anni di età e 38 di contributi. Anche se ci sono migliaia di regionali vicini alla quota 100, per loro niente esodo, ad eccezione di 6 donne e 2 uomini.

Sicilia: bloccati tutti i provvedimenti sulla mobilità dei regionali

Bloccati tutti i provvedimenti sulla mobilità dei regionali. Lo ha deciso l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Bernardette Grasso, di fronte alle contestazioni e alle motivazioni fornite dei sindacati autonomi maggioritari Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl.


Riteniamo inopportuno continuare a volere ricorrere alla mobilità straordinaria, con cui si potrebbe derogare al contratto collettivo. L’uso di questa clausola deve essere episodico e riteniamo che adesso sia l’ora di soluzioni strutturali, regole precise che impediscano ai i dirigenti generali di potere emanare delle vere e proprie liste di proscrizione con le quali potrebbero disfarsi del personale ritenuto meno efficiente o poco gradito” – dicono i segretari Marcello Minio e Dario Matranga di Cobas/Codir, Fulvio Pantano e Franco Madonia di Sadirs, Angelo Lo Curto di Siad e Vincenzo Bustinto ed Ernesto Lo Verso di Ugl. Anche oggi non è mancata la richiesta dei sindacati affinché l’assessorato alla Funzione pubblica rediga il fabbisogno dell’amministrazione regionale. Secondo indiscrezioni, il piano sarebbe pronto ma avrebbe numeri “impresentabili”: con tutti i dirigenti generali che chiedono risorse, l’unica strada possibile è quella dei concorsi ma c’è ancora il blocco delle assunzioni.

Incontro sulla mobilità. L’assessore Grasso: tutto resta, al momento, bloccato

Si è svolto nella mattinata di oggi, il previsto incontro tra sindacati, Aran Sicilia e assessore regionale alla F.P. Bernadette Grasso sul tema della mobilità del personale. L’assessore ha esordito ribadendo la necessità urgente e straordinaria, da parte di alcuni dipartimenti regionali, di ricevere personale per espletare talune formalità amministrative legate a scadenze imminenti e, pertanto, ha invitato i sindacati presenti, vista la delicatezza della situazione in cui versa l’Amministrazione regionale, a evitare tensioni sull’argomento e reazioni eccessive. L’assessore Grasso ha richiamato i sindacati presenti a un senso di responsabilità e ha dichiarato di essere pronta a predisporre quanto di propria competenza per avviare trasferimento di personale verso il dipartimento attività produttive utilizzando l’istituto della mobilità straordinaria (che derogherebbe da tutti i vincoli contrattualmente previsti).