PEO. Problemi di registrazione sulla piattaforma. Ora è possibile autocertificare il proprio documento di identità in fase di caricamento

Non sapendo ancora come andrà a finire (lunedì convocazione dell’assessore su problematiche PEO), cliccando sul link in fondo alla pagina troverete alcune soluzioni ai problemi di registrazione.


Dal 18 maggio è possibile autocertificare il proprio documento di identità in fase di caricamento. Si può pertanto permettere il caricamento di documenti anche in caso di mancato riconoscimento del tipo di documento e mancato riconoscimento del numero del documento.

L’autocertificazione avviene tramite la spunta di una casella di controllo nel passo 3 di 3 della registrazione. Questa richiesta avviene solo nel caso di documenti per i quali non è stato possibile verificare in automatico il numero o il tipo.

L’esigenza è nata da una serie di difficoltà riscontrate da numerosi utenti che hanno avuto problemi soprattutto con il riconoscimento del numero della carta di identità nuovo formato (CIE).

Al momento non è tuttavia possibile “forzare” il sistema in caso di mancato riconoscimento dei dati personali del documento. Se si ha un simile problema si suggerisce di aprire un ticket.


Problematiche PEO. L’assessore convoca OO.SS. per lunedì 24 maggio

Formazione PEO. Prorogato fino al 31 maggio p.v. il termine per effettuare le registrazioni

È stato prorogato fino al 31 maggio p.v. il termine per effettuare le registrazioni sulla piattaforma messa a disposizione dal FormezPA ai fini della partecipazione alle prove di cui al percorso formativo per l’assegnazione della Peo.Saranno resi noti, in un momento successivo, il giorno a partire dal quale avranno inizio le prove e le istruzioni sulle loro modalità di svolgimento.

Rinnovo del contratto beffa per alcuni dipendenti pubblici. A causa della perdita del bonus fiscale guadagneranno di meno

Con il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione alle porte si riapre il dibattito su cosa succederà al bonus 100 euro (cuneo fiscale). Ci sono dipendenti pubblici che potrebbero perderlo.

Il rinnovo del contratto rischia, infatti, di essere una beffa per alcuni dipendenti pubblici. Ci sono dei lavoratori statali che il mese successivo a quello in cui entrerà di fatto in vigore il nuovo accordo si troveranno a guadagnare meno rispetto a quello precedente.

Per capirne il motivo dobbiamo ritornare a quanto fatto lo scorso anno con il taglio del cuneo fiscale. Per i redditi fino a 28 mila euro vengono erogati mensilmente 100 euro in busta paga grazie alla riforma del cuneo fiscale entrata in vigore nel luglio scorso.

Esiste di fatto un problema su quello che potrebbe succedere con il nuovo rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021. Come abbiamo visto, oggi chi ha un reddito inferiore – anche se non di molto – ai 28 mila euro percepisce mensilmente 100 euro netti in busta paga: ma cosa succederà una volta che con il rinnovo ci sarà un aumento di stipendio? È possibile che la retribuzione vada a sforare la soglia dei suddetti 28 mila euro perdendo quindi il diritto ai 100 euro di bonus in busta paga, 1.200 euro l’anno.

Pensioni. Allo studio la possibilità di andare in pensione prima con lo ‘scivolo Brunetta’

Il Governo è allo studio sulla riforma pensioni per trovare una soluzione sullo scalone di cinque anni che lascerà la Quota 100. Per il pubblico impiego si prevede un incentivazione verso la pensione anticipata con l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale.

La proposta di Brunetta prevede uno scivolo pensione incentivato per i dipendenti pubblici con la possibilità di accedere alla pensione con 62 anni di età.

Il Governo studia un meccanismo di uscita con incentivo all’esodo. I beneficiari saranno tutti i lavoratori prossimi alla pensione. In particolare, l’incentivo all’esodo investirà tutti quei lavoratori non in linea con il rimodernamento dell’amministrazione locale e statale.

Da valutare il problema delle risorse finanziarie, infatti, per ovviare si studia un meccanismo che potrebbe penalizzare l’assegno di pensione. La penalizzazione investirà coloro che accedono alla pensione prima dell’età pensionabile (nel 2021 è di 67 anni).

In effetti, la penalizzazione riguarda il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo. Lo stesso sistema che è attuato con l’Opzione Donna.

Aumenti ai regionali, i sindacati rompono con Palazzo d’Orleans: “Pronti al ricorso”

I Sindacati della Funzione pubblica sono pronti allo scontro diretto con la Regione sulle procedure per le Progressioni economiche orizzontali (Peo) dei dipendenti regionali di tutte le categorie. Previste a partire da lunedi 24 maggio, infatti, adesso rischiano di saltare dopo la minaccia di ricorrere in ogni sede, anche giurisdizionale, contro la condotta del Dipartimento della Funzione pubblica, giudicata antisindacale dalle segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Sadirs e Ugl.
“Chiediamo l’immediata sospensione di tutte le procedure poste in essere e la convocazione di un apposito e urgentissimo incontro”, scrivono le sigle.

COMUNICATO STAMPA

PEO, I SINDACATI DELLA FUNZIONE PUBBLICA CHIEDONO ALLA REGIONE DI BLOCCARE TUTTO: “DISATTESO L’ACCORDO CON L’ARAN, PRONTI AL RICORSO”

I Sindacati della Funzione pubblica sono pronti allo scontro diretto con la Regione sulle procedure per le Progressioni economiche orizzontali (Peo) dei dipendenti regionali di tutte le categorie. Previste a partire da lunedi 24 maggio, infatti, adesso rischiano di saltare dopo la minaccia di ricorrere in ogni sede, anche giurisdizionale, contro la condotta del Dipartimento della Funzione pubblica, giudicata antisindacale dalle segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Sadirs e Ugl. “Chiediamo l’immediata sospensione di tutte le procedure poste in essere e la convocazione di un apposito e urgentissimo incontro”, scrivono le sigle.
Molti i problemi riscontrati e denunciati dalle organizzazioni sindacali, conseguenti al mancato rispetto degli accordi tra amministrazione regionale e sindacati: dalla carente attività formativa all’inadeguatezza delle domande per valutare il livello dei candidati, dalle difficoltà di registrazione sulla piattaforma alla mancata predisposizione di postazioni informatiche per lo svolgimento delle prove, fino alla contestazione dei criteri stabiliti per l’assegnazione dei punteggi. Alcuni, soni sintomi evidenti di una Regione carente dal punto di vista digitale e che necessita di una riforma al più presto.
“Non è stato rispettato il dettato dell’accordo sottoscritto tra Aran e organizzazioni sindacali, ecco perché bisogna fermare tutto. Altrimenti, se questo percorso dovesse andare avanti in questi termini, l’assegnazione delle stesse progressioni orizzontali potrebbe divenire ‘una chimera’ in quanto oltre al nostro ricorso per condotta antisindacale la Regione potrebbe essere sommersa di ulteriori ricorsi avversi contro i risultati delle selezioni. E il danno economico sarebbe davvero molto grave e irreparabile”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas-Codir, Sadirs e Ugl.

Richiesta di sospensione immediata procedure P.E.O.- profili di illegittimità

Le scriventi OO.SS. si fanno portavoce del malessere dei dipendenti regionali, a causa delle procedure poste in essere per la progressione economica orizzontale, soprattutto per la parte riguardante l’attività formativa propedeutica all’esame finale, che codesta Amministrazione, come più volte denunciato dalle scriventi OO.SS.

Nel corso degli ultimi incontri con la S.V., unilateralmente ha modificato in un elaborazione di un manuale contenente una batteria di domande che spesso non hanno rispondenza con le attività effettivamente svolte e le mansioni attribuite.
Le scriventi OO.SS. si fanno portavoce, altresì, del malessere ulteriore causato dalla farraginosità e difficoltà incontrate per la registrazione sulla piattaforma, dalla mancanza negli uffici della Regione Siciliana di postazioni connesse ad internet e dotate di video camera che possano consentire di effettuare le prove a cominciare da quelle di esercitazione.
Si ritiene indispensabile, inoltre, al fine di definire una graduatoria legittima, di chiarire la parte relativa l’esatta attribuzione dei punteggi attribuiti all’esperienza professionale maturata, all’attribuzione del punteggio relativo ai titoli di studio culturali e professionali e le abilitazioni agli albi.
Le scriventi OO.SS., anche alla luce dell’ultima nota 49586 del 18.05.2021, ritengono che gli uffici non siano attrezzati per poter consentire l’avvio delle procedure e che, in ogni caso, vanno previste delle sessioni per il personale impossibilitato, per motivi di salute o per altri motivi documentabili a partecipare alla selezione nella data stabilita.
Un ulteriore attenzione andrebbe poi dedicata al punteggio minimo previsto dall’accordo.
La condotta sin qui tenuta dalla Dirigente Generale della Funzione Pubblica paventa estremi antisindacali, in quanto non è stato rispettato il dettato dell’accordo sottoscritto tra Aran e OO.SS, che prevede espressamente una pubblicazione, articolata in quattro sezioni corrispondenti a ciascuna categoria professionale, contenente gli argomenti delle materie oggetto di formazione che è ben altra cosa rispetto ai manuali formativi che sono stati pubblicati.
Per tutte le motivazioni sopra richiamate, si chiede un autorevole intervento dell’Assessore al ramo per l’immediata sospensione di tutte le procedure poste in essere alla data odierna e di convocare un apposito e urgentissimo incontro, affinché venga rispettato l’accordo.
Le scriventi comunicano inoltre, che non esiteranno a tutelare i diritti dei propri iscritti in tutte le sedi competenti.
Si resta in attesa di urgentissimo riscontro.

Procedura formazione PEO. Il 21 maggio scadono termini di registrazione. Dal 24 maggio dovrebbero iniziare le prove

La Funzione Pubblica ha diramato un avviso per informare che più del 60 per cento dei dipendenti si è già registrato sulla piattaforma messa a disposizione dal Formez.
Con la stessa nota la Funzione Pubblica ha sollecitato chi non lo abbia già fatto a provvedere a registrarsi, considerato che il 21 maggio scade il termine per le registrazioni e che dal 24 maggio p. v. avranno inizio le prove.


Brevi considerazioni

Come ho ricordato più volte, è stata la legge Brunetta (art. 23 del D.lgs 150/09) che ha stabilito che l’attribuzione della PEO debba avvenire mediante procedure selettive ad una quota limitata di dipendenti.

Premesso ciò, la partecipazione alla PEO non è affatto obbligatoria. I dipendenti regionali sono liberi di registrarsi o meno sulla piattaforma.

Personalmente consiglio a tutti di registrarsi e di partecipare.

Male che dovesse andare la prova (zero punti), la graduatoria verrà stilata solo sulla base dell’anzianità e dei titoli di studio.

Quindi partecipando, non solo non ci si perde nulla, ma, al contrario, risultando tra i vincitori (il 35% dei partecipanti) si avrà diritto ad un aumento tutt’altro che disdegnabile dello stipendio, pari alla differenza della retribuzione tabellare tra la posizione economica superiore e quella inferiore.

Suggerisco a tutti coloro che dovessero incontrare difficoltà di registrazione o nel caso in cui la webcam non riesca ad associare l’immagine con la foto del documento caricato, di aprire immediatamente il ticket sulla piattaforma segnalando il problema riscontrato e, contemporaneamente, di segnalare l’apertura del ticket con il numero che viene assegnato al ticket stesso a:
“Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale – Servizio 16 – Formazione e Qualificazione Professionale del Personale”.

Email: [email protected]

Email: [email protected]

Ciò al fine di avere un “titolo” da fare valere davanti al giudice qualora si volesse impugnare la graduatoria in caso di mancata partecipazione per impossibilità di effettuare la registrazione o per mancato riconoscimento facciale.

Concorsi pubblici, si cambia: titoli ed esperienze peseranno di meno. Corrette le norme Brunetta dalla commissione Affari costituzionali del Senato

Cambio di rotta sulle nuove regole per i concorsi pubblici che il ministro Renato Brunetta propone. Al momento di stilare le graduatorie, i titoli e le esperienze peseranno di meno. La novità dovrebbe favorire i giovani meritevoli che non possono vantare titoli ed esperienze particolari.

Il metodo della preselezione per titoli potrà essere utilizzato solo per profili tecnici e non amministrativi, e solo per qualifiche di elevata specializzazione, per individuare competenze specifiche in campo tecnico sulle quale i titoli possono realmente rappresentare una differenza.