Rinnovo Contratti Statali 2021: da ARAN aggiornamenti su tempistiche e aumenti

Tratto da Lentepubblica

Ecco gli ultimi aggiornamenti arrivati direttamente dall’ARAN, Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.


Rinnovo Contratti Statali 2021: in una recente intervista del presidente dell’ARAN arrivano importanti aggiornamenti su tempistiche della firma definitiva e su progressioni e aumenti di dipendenti e dirigenti pubblici.

Rinnovo Contratti Statali 2021: l’ARAN aggiorna su tempistiche e aumenti

Infatti Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, in una recentissima firma intervista al Quotidiano Il Messaggero informa che potrebbe arrivare già “la firma conclusiva del contratto degli statali entro fine anno […] Tra una decina di giorni riconvocheremo il tavolo.

Queste parole, pertanto, allontanerebbero i dubbi di chi non crede che la trattativa possa essere conclusa entro la fine dell’anno.

Naddeo ha anche fatto cenno comunque a tutti i nodi che vanno ancora sciolti prima della firma. Uno di questi riguarda il come “incasellare” al meglio la carriera di tutti i dipendenti pubblici, dall’assunzione alla dirigenza.

Così si cercherà d’indicare con chiarezza quali sono le strade da percorrere per fare carriera nella Pubblica Amministrazione.

Un elemento importante, come indicato nella nuova area dei quadri prevista dal Recovery Plan: permetterà infatti a coloro che hanno maturato una professionalità e un’esperienza maggiore del semplice funzionario di svolgere mansioni più qualificate e godere nel contempo di un incremento di retribuzione.

Inoltre, per quanto riguarda gli aumenti per dipendenti e dirigenti Statali, Naddeo sostiene che:

“alla domanda se i dirigenti pubblici guadagnano troppo la risposta è molto semplice: dipende da quello che fanno. […] Lo stipendio ha una parte fissa, una legata alla posizione e una legata ai risultati. La retribuzione di posizione significa che maggiori sono le responsabilità del posto che occupo, più dovrei guadagnare rispetto a un mio collega che ha meno responsabilità.”

E nello specifico aggiunge che il limite dei 240 mila euro agli stipendi pubblici “ormai sta funzionando come un tappo“.

La reazione dell’USB

L’accenno al tetto dei 240 mila euro non è particolarmente piaciuto all’USB – Unione Sindacale di Base, che ha dichiarato in un comunicato:

“È vero, esiste una questione salariale da affrontare nel Pubblico Impiego, dove spesso ci sono salari inferiori al privato in presenza di mansioni equivalenti, non di certo a partire dallo stipendio dei dirigenti ma dal divario tra chi guadagna molto e chi troppo poco.

Iniziamo quindi dal mettere sul tavolo del rinnovo del CCNL maggiori risorse visto che quelle attuali sono assolutamente insufficienti a garantire un contratto dignitoso.”

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