Dipendenti regionali strapagati? Ecco alcune tabelle a confronto

Le tabelle si riferiscono all’anno 2012 e sono state estrapolate dal sito della Ragioneria Generale dello Stato-Conto Annuale, cui le pubbliche amministrazioni devono comunicare annualmente i dati richiesti, tra cui la retribuzione media dei dipendenti.

Esaminando le retribuzioni comunicate dall’amministrazione regionale emergono alcuni elementi singolari su cui è necessario effettuare alcune verifiche:

  1. dalla retribuzione complessiva dei dirigenti sembrerebbe mancare la parte variabile.
  2. la retribuzione complessiva del personale del comparto (nel caso di funzionari e istruttori) sembrerebbe parametrata a funzionari e istruttori al massimo dell’anzianità e comprensiva di indennità (di cui non tutti godono) e straordinario (concesso, ormai, a pochi).

Detto ciò, mettendo a confronto le varie tabelle, emerge che, al netto delle osservazioni sopra effettuate, le retribuzioni dei dipendenti regionali sono assolutamente in linea (se non addirittura al di sotto) con quelle di altri comparti.

Tabelle stipendi
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Stipendi. Secondo il “Quotidiano di Sicilia” i dipendenti regionali sono strapagati

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Secondo il Quotidiano di Sicilia, a parte i superprivilegiati (i dipendenti dell’Ars), nella categoria dei privilegiati si possono annoverare i dipendenti regionali siciliani che, sulla base del conto annuale dello Stato 2011 fornito dalla Ragioneria generale, in media hanno una retribuzione di 28.517 euro contro la media di chi lavora al Pirellone che arriva a 25.296 euro, all’incirca il 12 per cento in più.

A risaltare, fra tutte le voci che compongono lo stipendio, quella della “Ria”, retribuzione individuale di anzianità, che è 12 volte più bassa in Lombardia rispetto a quanto previsto per i dipendenti regionali della Sicilia (3.755 euro contro gli appena 312 euro, ndr).

Se si prende il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2008 (dati Corte dei Conti Sicilia 2009, personale dirigenziale compreso), ovvero 20.989 unità, emerge che il loro stipendio medio è pari a 38.963 euro. Se lo confrontiamo alla retribuzione media di un dipendente ministeriale (28.556 euro), riportata nel Conto annuale dello Stato anno 2008 della Ragioneria generale dello Stato, ogni regionale prende 10.407 euro in più di un ministeriale, cioè il 36 per cento in più. Ma se consideriamo il costo del lavoro (quindi non solo retribuzioni ma anche oneri sociali, spese per la formazione del personale, indennità di missione) si arriva ad una cifra monstre di 57.173 euro per i dipendenti regionali contro i 41.625 euro per i ministeriali, quindi il 37% in più per i “privilegiati” della Regione siciliana (che, qualche anno addietro venne arrotondato al 40% dal Corriere della Sera, percentuale poi ripresa da Le Figaro).

Le Regioni a statuto speciale sono un peso, costano e sprecano tantissimo. Abolendole si otterrebbe un risparmio di decine di mld

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Se il premier Matteo Renzi vuole trovare in fretta almeno una decina di miliardi di euro per fare le riforme promesse, si faccia dare dalla Ragioneria dello Stato il conto del dare e dell’ avere delle Regioni a Statuto speciale. Scoprirà che costano una tombola, godono di privilegi ingiustificati che sono pagati dai contribuenti del resto d’ Italia, e sprecano fiumi di denaro in spese pazze che gridano vendetta.

Per questo sarebbe benvenuta una riforma che, insieme a quelle ordinarie (tema sollevato da ItaliaOggi più volte), abolisse anche le Regioni a statuto speciale.

Il Fatto Quotidiano – Rottamiamo le regioni

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