Grecia al verde, nel mirino ricchi e aziende. Nessun taglio a stipendi e pensioni

Grecia al verde. Nessun taglio a stipendi e pensioni
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L’accordo ancora non c’è, ma i progressi questa volta sembrano reali e potrebbero spianare la strada ad un’intesa in settimana. Pur essendo arrivate tardi, tanto che ne le istituzioni ne l’Eurogruppo hanno potuto esaminarle, le nuove proposte greche sono viste come una buona base su cui lavorare. Servirà quindi, a giorni, un altro Eurogruppo e una nuova consultazione tra i leader della zona euro, che si stanno chiarendo in serata con Tsipras senza prendere decisioni.

Il nuovo documento, ha spiegato il ministro dell’Economia greco Giorgios Stathakis, contiene nuove tasse sui ricchi e classe media (si parte da 30.000 euro annui) e sulle aziende, un aumento dell’Iva su alcuni prodotti – elettricità esclusa – ma non ulteriori tagli a pensioni e stipendi pubblici, come volevano le istituzioni.

Pensioni. Siglato l’accordo sulla revocabilità dell’istanza di prepensionamento

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Intesa tra governo e sindacati per lasciare prima il lavoro: evitato il rischio di finire esodati, la domanda potrà essere revocata.

Intesa tra governo e sindacati per lasciare prima il lavoro: evitato il rischio di finire esodati, la domanda potrà essere revoca Arriva la firma dell’intesa da parte di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Ppl, Sadirs, Siad, Ugl e Dirsi. Solo i Cobas non hanno partecipato per protesta all’incontro che si è tenuto all’Aran.

BLOCCO CONTRATTI ECONOMICI: LA PAROLA ALLA CORTE COSTITUZIONALE! LA GIUNTA INTANTO CONTINUA LE SUE PORCATE!

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Palermo, 23 giugno 2015 

SUL FRONTE DEL BLOCCO DEI CONTRATTI ECONOMICI, la lotta giudiziaria del sindacato COBAS/CODIR e della F.L.P. (sindacato col quale siamo in stretto contatto e collaborazione), la Federazione Nazionale che riunisce gran parte del sindacalismo autonomo nazionale, contro le ingiustizie e i soprusi del governo regionale e nazionale prosegue: oggi, infatti, si aspetta il verdetto della Consulta sul blocco dei contratti economici.

La Corte Costituzionale si esprimerà (alla stessa stregua di come avvenuto favorevolmente per il mancato adeguamento al costo della vita dei pensionati) sulla legittimità costituzionale del blocco infame degli stipendi dei dipendenti pubblici che, in taluni casi, ha raggiunto i 12 anni.

In caso di sentenza positiva, che verrà pubblicata nei prossimi giorni, lo Stato (e la Regione Siciliana a maggior ragione) dovrà riaprire i contratti economici bloccati incostituzionalmente e i dipendenti pubblici RECUPERERANNO ANNI DI ARRETRATI SCIPPATI DALLE LORO TASCHE a favore degli evasori fiscali che, solo negli ultimi due anni, hanno derubato all’Italia circa 200 miliardi di tasse evase con l’avallo di Monti prima, Renzi adesso e di Lombardo e Crocetta in Sicilia.

SUL FRONTE REVOCABILITA’ DELLE DOMANDE DI PENSIONAMENTO INVECE ieri, a Palermo, l’ARAN Sicilia ha sottoscritto un’intesa sul tema “dimissioni” con i sindacati presenti (ad eccezione del COBAS/CODIR che ha scelto di non dare più credito a questo governo di saltimbanchi e ritiene superfluo tale percorso) per tentare di rappezzare un provvedimento legislativo frutto del dilettantismo, dell’improvvisazione, del pressapochismo del governo Baccei/Crocetta e dei suoi tecnici pseudo-regionali che si sono resi compartecipi, “per un pugno di dollari”, di queste scelte demagogiche contro la loro stessa categoria.

Pur riconoscendo alla maggior parte delle organizzazioni sindacali presenti di avere prodotto ogni sforzo nel tentativo di fare chiarezza sulla questione, ecco, pero’, arrivare puntualmente l’ennesima dimostrazione di menefreghismo e strafottenza da parte della compagine crocettiana: ieri sera la Giunta di Governo – che avrebbe dovuto apprezzare con estrema urgenza il documento – ha, invece, deciso di rinviarne la discussione  perpetrando, così, questa squallida “pantomima” consumata tutta sulla pelle dei dipendenti regionali usati come agnelli sacrificali per celare le vere porcate di TUTTA la politica siciliana, come dimostra anche l’ultimissima scelta della maggioranza di rinviare i tagli ai consiglieri comunali consentendo il perpetrarsi della gettonopoli siciliana.

In ogni caso la domanda è: quali sono le spaccature all’interno della giunta? E se l’accordo secondo il governo abbisogna di un passaggio normativo non lo si poteva fare direttamente senza bisogno di perdere tempo all’A.R.A.N. ?