La progressione verticale nel triennio 2020/2022
- segretaricomunalivighenzi.it – La progressione verticale nel triennio 2020/2020
Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
Pubblica Amministrazione pronta a ripartire dopo mesi di smart working, ma per molti dipendenti pubblici il lavoro da casa non finirà nella fase due. Secondo le prime indicazioni riguardo alla direttiva del Ministero della Funzione Pubblica che verrà presentata nelle prossime ore, contenente le linee guida per la riapertura degli uffici dal 31 luglio, anche nel 2021 ci sarà circa un milione di dipendenti pubblici che continuerà a lavorare da remoto.
Si tratta di circa il 30% dei dipendenti pubblici attualmente impiegati nei vari uffici della Pubblica Amministrazione; in questo modo verrà garantito il ritorno in sicurezza degli statali, così da far rispettare le norme sul distanziamento sociale nei luoghi di lavoro.
Queste prime indicazioni sulla riapertura degli uffici ci arrivano dal Ministero della Pubblica Amministrazione che, come anticipato, a breve pubblicherà la direttiva con cui saranno definite le linee guida per il ritorno in ufficio che per la maggior parte dei dipendenti pubblici avverrà dalla data del 31 luglio.
Nelle ultime settimane ci comportiamo come se non fosse successo nulla.
Le spiagge e le vie della movida sono affollate e non solo di giovani.
Abbiamo abbassato la guardia dimenticandoci dell’epidemia e dei quasi 40 mila morti (almeno quelli accertati da coronavirus essendo ormai certo che i decessi sono molti di più dal momento che la mortalità, in alcune zone è aumentata del 500%).
Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che la pandemia «continua ad accelerare nel mondo».
«L’Italia è calda così, come è caldo il Brasile. Questo virus si diffonderà fra i giovani, che diventeranno i vettori, i portatori di questa infezione e il problema sarà che, a causa della mancanza di misure di sicurezza da parte dei ragazzi, lo trasmetteranno a nonni e genitori e rivedremo di nuovo la pressione su sistema sanitario. Questo si verificherà in autunno». A dirlo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, presentando oggi il rapporto Osservasalute.
Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e virologia dell’Università di Padova, non lascia spazio all’ottimismo. «Dovremo aggredire sul nascere ogni singolo cluster, i contagi importati da Paesi in cui l’epidemia è fuori controllo sono molto pericolosi. Ne abbiamo avuto uno anche a Padova, una badante che ha infettato tutta la famiglia. E se non vengono individuati subito, l’Italia rischia di perdere tutto il lavoro fatto con il lockdown.
In autunno ci sarà la seconda ondata di coronavirus. Ne è convinto Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa e membro della task force in Puglia. Il Coronavirus è tutt’altro che sparito.
L’estate, ha aggiunto l’esperto, dobbiamo passarla con serenità, il virus circolerà molto meno “in maniera molto leggera, a bassa intensità, grazie anche al fatto che si sta all’aperto”.
“Ma in autunno e inverno occorrerà alzare ancora di più la guardia, perché in quel momento la circolazione tende ad aumentare e potrebbe passare a una fase a intensità maggiore”, ha spiegato.
Insomma quello di oggi non è un virus diverso, ma è lo stesso del periodo febbraio-aprile.
Tema Seamless Cooking Flavor, sviluppato da Altervista
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario