Contratto statali. Novità su stipendi, precari, permessi e concorsi

Si registrano novità sul rinnovo del contratto degli #statali e sulla riforma del pubblico impiego. Dopo la firma dell’accordo tra Governo Renzi e sindacati di quattro settimane fa, infatti, alcune misure che non hanno trovato spazio nella legge di Bilancio 2017, potrebbero avere una collocazione nel decreto Milleproroghe che il Governo Gentiloni emanerà entro la fine dell’anno. Sul piatto, oltre alla questione degli aumenti di stipendio degli statali e le regole delle assenze e dei permessi, anche le scadenze dei #concorsi pubblici e dei contratti dei precari della #Pubblica Amministrazione.

Mancata erogazione delle Liquidazioni: pronta la diffida e il ricorso

PensioneSi informano tutti i colleghi pensionati ai sensi della legge 9 del 2015 e s.m.i. nonché tutti i pensionandi dei prossimi anni (ai sensi della stessa legge) che, al fine di interrompere l’illegittimo ritardo nella liquidazione della buonuscita da parte dell’Amministrazione che richiede tempi di attesa non inferiori a 24 mesi dal raggiungimento del requisito “Fornero” (circa 67 anni di età anagrafica o circa 42 anni di contribuzione), il COBAS-CODIR ha predisposto un ricorso gratuito per tutti gli iscritti interessati.

Al fine di potere perfezionare l’iter processuale, occorre, preliminarmente, inviare una diffida personale che, trascorsi infruttuosamente i termini, costituirà parte integrante del ricorso stesso. Si invitano, pertanto, i pensionati e i pensionandi, iscritti al COBAS-CODIR, a richiedere il modello della diffida predisposta dai legali del sindacato ai rappresentanti provinciali o dipartimentali oppure inviando una mail di richiesta direttamente all’indirizzo: [email protected] indicando nome, cognome, luogo e data di nascita MA NON SPEDITELA. Fate avere, infatti, tutto alla nostra Segreteria o ai vostri referenti sindacali che provvederanno a recapitarli allo studio legale Dalfino il quale si occuperà, a proprie spese, a notificarle legalmente al Fondo Pensioni.

Ulteriori notizie sul sito www.codir.it

Nomine presidenti commissioni esami corsi di formazione. Interrogazione all’Ars presentata dal deputato Nello Musumeci

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Gazzetta del Sud del 24 dicembre 2016

“Il governo regionale chiarisca quali sono i criteri adottati dal dirigente generale del Dipartimento Istruzione e formazione professionale nelle nomine dei presidenti delle commissioni di esami per i corsi di formazione professionale svolti dagli enti formatori”.

Lo chiede il deputato dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci, che ha presentato un’interrogazione parlamentale al presidente della Regione e all’assessore regionale all’Istruzione e Formazione Professionale, nella quale chiede, fra l’altro, di conoscere quali siano i motivi che avrebbero indotto lo stesso dirigente generale ad assegnare oltre duecento incarichi ad una ristretta cerchia di dipendenti, senza attingere, in maniera equa, al bacino del personale interno”.

Poveri in aumento sos dei sacerdoti “Sono il 30% in più”… I nuovi poveri? Operai, commessi, impiegati, etc. che perdono il lavoro. Il jobs act funziona….

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Repubblica del 17 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Bazzicano nei supermercati all’orario di chiusura per raccogliere i cibi in scadenza, attendono donazioni dai benefattori e invitano i fedeli a lasciare quello che possono in offerta. Nonostante tutti gli sforzi, però, non ce la fanno più a rispondere alle famiglie che ogni giorno bussano alla loro porta. E che sono sempre di più. I volontari delle parrocchie della città, con i parroci in testa, non sanno più come dare aiuto ai poveri. Nell’ultimo anno sono aumentate del 30 per cento le famiglie che hanno bisogno di tutto: dal pasto quotidiano ai pannolini per i bambini, dai libri per la scuola dei piccoli alle medicine per gli anziani. In media ogni parrocchia aiuta un centinaio di famiglie. E non c’è solo il disagio sociale cronico fatto di disoccupati e famiglie numerose senza alcun reddito. Ci sono anche i nuovi poveri. Come i pensionati, ma anche operai, commessi, camerieri che perdono il lavoro da un giorno all’altro.

Effetto Jobs Act, crescono i licenziamenti disciplinari

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La Stampa dell’11 dicembre 2016.

Aumento del 28% nei primi otto mesi del 2016. E c’è anche chi ha perso il posto mentre    era in malattia o per contestazioni senza prove.

Da un anno e mezzo, dal marzo 2015, il Jobs Act sta ridisegnando i rapporti di lavoro in Italia. Tra gli effetti rilevati dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps, l’innalzamento dei licenziamenti disciplinari (+ 28% nei primi 8 mesi del 2016) proprio quelli cioè sui quali è intervenuto il Jobs Act con il contratto a tutele crescenti. E per i nuovi assunti niente reintegra nel posto di lavoro in caso di ingiusto licenziamento. «L’aumento registrato dall’Inps non è dovuto tanto alla legge in sé, quanto all’abuso che ne viene fatto», sottolinea la consulente del lavoro Monica Melani. In un anno i licenziamenti per giusta causa e giustificato motivo soggettivo sono passati da 36.048 a 46.255, con un aumento appunto del 28%. Intanto i sindacati ricevono molte richieste di aiuto e i tribunali si riempiono di ricorsi.

Davigo. Il legislatore sembra non sapere cosa sia la corruzione. Continua, infatti, a scrivere leggi che hanno poco o nulla a che fare con i fenomeni che bisogna fronteggiare

Davigo Piercamillo (cropped)Il legislatore sembra non avere la minima idea di cosa sia la corruzione nella realtà, dal momento che continua a scrivere leggi che hanno poco o nulla a che fare con i fenomeni che bisogna fronteggiare”. Lo ha detto il Presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo, a Palermo per partecipare alla presentazione del rapporto sulla corruzione politica.

“Le statistiche giudiziarie non registrano quasi nulla della corruzione. Il numero di condanne che ci sono ogni anno in Italia, su 100 mila abitanti, è inferiore a quello della Finlandia, che è uno dei paesi meno corrotti al mondo. Allora, il legislatore dovrebbe capire che qualcosa non va negli strumenti approntati”.

Sotto l’albero di Natale tante letterine per Giuliano Poletti

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ItaliaOggi del 24 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Sotto l’albero di Natale, tante letterine. Giuliano Poletti non ne aveva mai ricevute in così grande quantità. Questa volta invece molti giovani gli scrivono e si tratta di lettere tutt’altro che di auguri. La sua scivolata sui «Centomila giovani in fuga? Conosco gente che è andata via e il Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi» è stata così clamorosa che neppure il successivo dietrofront («Mi sono espresso male, penso semplicemente che non è giusto affermare che ad andarsene sono i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenza e qualità») è riuscito a turare la falla.

Di qui il risentimento di chi, non per scelta ma per necessità, è costretto a vivere lontano da casa e magari questo Natale non lo passerà con la famiglia. Per questo la corrispondenza natalizia indirizzata al ministro è così copiosa, coi ragazzi che si sono sentiti cornuti e bastonati.

 

Crocetta rassicura i precari siciliani e indica il percorso

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La Sicilia del 24 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

«Almeno in settemila saranno stabilizzati, gli altri o aspettano o si auto-stabilizzeranno attraverso la Resais». 11 presidente della Regione Crocetta rassicura i precari siciliani. La loro complessa ed articolata vicenda potrebbe avere un esito definitivo nel 2017. La norma che consentirà la proroga dovrebbe essere esitata dalla maggioranza negli ultimi giorni di questo anno. Poi ci vorrà un percorso di perfezionamento della stabilizzazione.

Crocetta ha distinto tra le posizioni da stabilizzare ed il diritto al reddito degli altri lavoratori, illustrando in dettaglio il percorso. La Regione prevede l’obbligo per i Comuni di assumere, chiarendo che nelle fasce più basse si può procedere con chiamata diretta, dalla fascia C in poi, per legge, esiste l’obbligo del concorso. Con la nuova legge la Regione pensa: «che sarà possibile per i Comuni assumere fino al 50% della pianta organica dell’ente, riservando la metà della parte disponibile. Per questa parte – aggiunge Crocetta- si potrà prescindere dal concorso».

Precari. Corsa contro il tempo per la proroga, ma resta il nodo della stabilizzazione

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Gazzetta del Sud del 24 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Trasmessi all’Ars dalla giunta di governo il disegno di legge per l’autorizzazione all’esercizio provvisorio e quello per la proroga dei contratti dei ventimila precari.

Il testo del disegno di legge per i precari sarebbe stato concordato tra l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, il “numero uno” dei renziani siciliani, il sottosegretario Davide Faraone, e la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. A conclusione dell’incontro con la Boschi, svoltosi a Palazzo Chigi, sarebbe stato deciso di lavorare insieme alla soluzione del problema. Le ipotesi individuate per un risultato positivo sarebbero diverse, ma una decisione definitiva sarà adottata nei prossimi giorni. Al momento Palazzo Chigi dovrebbe limitarsi ad approvare una deroga per i precari siciliani della pubblica amministrazione, in attesa che Palermo, oltre al bilancio annuale approvi anche quello pluriennale, al cui interno dovrebbe essere inserita la norma idonea alla soluzione definitiva del loro problema.


Giornale di Sicilia del 24 dicembre 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

È corsa contro il tempo per salvare circa 20 mila precari siciliani. Entro il 31 dicembre l’Ars dovrà approvare il disegno di legge varato dalla giunta che avvia il percorso di stabilizzazione e contestualmente prevede le proroghe dei contratti in scadenza fra una settimana. Disegno di legge che è arriverà all’Ars insieme all’esercizio provvisorio.

La legge salva-precari arriva poi dopo il fallimento di una norma che doveva essere approvata a Roma e che invece è naufragata con le dimissioni di Renzi. Ora quindi il governo regionale ha scelto il «piano B» che passa per una legge regionale.

Il percorso ipotizzato prevede innanzitutto la riallocazione del personale delle ex Province: i posti in organico saranno ridotti del 15% (parametrato alla spesa del 2015), i dipendenti in esubero saranno trasferiti in mobilità in altri enti. È il primo passo, cui segue la stabilizzazione dei precari degli enti locali, una platea stimata in 13.525 persone. Peri Comuni scatterà l’obbligo di assumerli, la legge fissa criteri e limiti: dei posti in pianta organica il 50% sarà destinato ai precari, il resto messo a concorso.

Le amministrazioni che non procedono alle stabilizzazioni non potranno fare nuovi contratti a tempo determinato, «Per i Comuni inadempienti – sottolinea l’assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri – ci saranno anche tagli dei trasferimenti e la riduzione delle somme proporzionalmente al numero dei lavoratori non assunti». In questo modo si stima saranno stabilizzati circa 7 mila dei precari storici dei Comuni, per gli altri (che entro il31 dicembre 2018 non dovessero essere assunti) la legge prevede che possano transitare in altri enti regionali. In alternativa possono optare subito per essere assunti dalla Resais.

Relazione della Corte dei conti. Sicilia ultima nella spesa dei fondi comunitari

L’Isola è ultima nella spesa e prima nelle frodi. Della nuova programmazione 2014-2020 non è stato impegnato nemmeno un euro.

Il dato è tra quelli descritti dalla relazione annuale della Corte dei conti sull’utilizzazione dei Fondi europei.

Il colmo è che a libro paga della Regione ci sono numerosi esperti e consulenti in materia di spesa comunitaria forniti dalle società di assistenza tecnica.

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