Caccia ai fannulloni il Comune li licenzia la Regione invece no

Caccia ai fannuloni
Repubblica del 22 gennaio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine
Palazzo Chigi detta la linea e i giornali di tutta Italia eseguono.
 
Non le banche, l’euro, la corruzione dei politici, etc.
 
Il messaggio che deve passare è che tutti i mali del paese sono causati da alcuni cretini che falsificano la presenza in ufficio.

Quarantaquattro licenziati dal Comune negli ultimi cinque anni, circa la metà per assenteismo. Appena dodici regionali licenziati negli ultimi tre anni e nessuno per assenze ingiustificate.

Fotografato dagli utenti mentre giocava col pc sospeso per 5 giorni

Fotografato dagli utenti mentre giocava al pc
Repubblica del 22 gennaio 2016

Si è conclusa così la vicenda del collaboratore dei servizi generali, al lavoro nell’ufficio comunale anagrafe di via Fileti, colto in flagrante e immortalato in una foto da un cittadino che aspettava il proprio turno per ritirare un pass. I tempi di attesa, anche in quel giorno di dicembre, si erano protratti più del dovuto facendo salire il malumore tra chi era in fila da più di un’ora.

Repubblica – Fotografato dagli utenti mentre giocava col pc sospeso per 5 giorni

Irregolarità nella Formazione, la commissione Ue taglia 360 milioni alla Sicilia

La lettera dei funzionari di Bruxelles denuncia mancati controlli, consulenti privi di qualifiche, selezione errata dei docenti e progetti non ammissibili come il caso Ciapi. Non rimborsate spese del Fondo sociale 2000-2006. Il governo Crocetta annuncia ricorso.

Le motivazioni che secondo la lettera firmata dal commissario Marianne Thyssen hanno portato alla decisione della commissione di non rimborsare alla Sicilia questa spesa, già anticipata tutta con fondi regionali, sono diverse. Le irregolarità messe nero su bianco riguardano in particolare: “Operazioni non ammissibili, progetti cioè presentati dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione, progetti non ammissibili alle misure per le quali erano state dichiarati, dichiarazioni a posteriori di progetti  non conformi ai criteri Fse – scrivono dalla Ue –  spese non ammissibili, relative cioè al personale non correlate al tempo effettivamente impiegato per i progetti, errata ripartizione dei costi, consulenti esterni prive delle qualifiche richieste, giustificativi di spesa insufficienti, spese non attinenti ai progetti, spese contabilizzate in modo inappropriato.