Il Governo Renzi sbandiera i dati Inps sull’occupazione ma “si tratta di propaganda ingannevole”

Matteo Renzi photoIl governo sbandiera i dati Inps sull’occupazione.

Tra gennaio e novembre del 2015 l’economia italiana avrebbe creato 356mila nuovi posti di lavoro dipendente in più rispetto a quelli che si erano registrati nello stesso periodo del 2014.

Numeri positivi che evidenzierebbero l’effetto combinato del Jobs Act e della decontribuzione sui nuovi assunti, contenuta nella Legge di Stabilità: in Italia ci sarebbero ora più contratti ‘stabili’ (seppure orfani dell’articolo 18), meno a tempo determinato o di apprendistato.

Ma i dati reali sarebbero altri.

Intanto il mercato è “dopato” dagli sgravi fiscali per le imprese. Bisogna vedere cosa succederà quando gli sgravi cesseranno.

Poi ci sono le trasformazioni, cioè quelle che in gergo vengono chiamate stabilizzazioni.

Riforma Pensioni: tutte le novità per il 2016

PensioneIl presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, nei giorni scorsi ha riproposto l’esigenza di introdurre la flessibilità in uscita.

“Non vorremmo che il pre­mier dimenticasse di aver pro­messo che nel 2016 si sarebbe affrontato il tema della flessibi­lità delle pensioni”, sono state le parole utilizzate da Damiano. In merito alla proposta avanzata da quest’ultimo sulla riforma delle pensioni è in discussione in Commissione uno specifico testo che prevede la pensione anticipata a 62 anni e 7 mesi, ossia 4 anni di anticipo rispetto all’attuale età pensionabile che è di 66 anni e 7 mesi, oltre a 35 anni di contributi, dietro una penalizzazione dell’assegno che si fissa intorno al 2% per ogni anno di anticipo, potendo al massimo raggiungere l’8%.

Breve chiosa

Ma come si sposerebbero questi tagli con quelli approvati dalla finanziaria regionale?

Modifica della Costituzione. Il duo Renzi-Boschi vuole distrarre gli italiani con riforme dannose e inutili per nascondere i veri privilegi

Statuto albertinoIl duo Renzi/Boschi, con la complicità del PD e degli altri partiti che appoggiano il governo in maniera più o meno aperta (vedi patto del Nazareno), vorrebbe distrarre gli italiani con una modifica della Costituzione che rischia di compromettere il sistema di pesi e contrappesi stidiato dai padri costituenti, per nascondere i veri privilegi e non fare le riforme che effettivamente servono.

A fronte di una irrisoria diminuzione dei costi del Senato (che non viene abolito e i cui componenti si riducono a 100 unità) si rischia una deriva autoritaria dal momento che il I primati dell'Italiapotere legislativo sarebbe unicamente in capo alla camera dei deputati che sarebbe la sola a votare la fiducia al governo. Fiducia che sarebbe, in ogni caso, scontata visto l’alto premio di maggioranza di cui verrebbe a godere il partito che vincerebbe le elezioni (chi vince le elezioni otterrebbe il 55% dei seggi e quindi una larghissima maggioranza assoluta che rischia di distorcere la democrazia.

Chi volesse può consultare lo Statuto albertino e, in particolare, se l’articolo 50 dice effettivamente che “Le funzioni di Senatore e di Deputato non danno luogo ad acuna retribuzione od indennità” (scarica lo Statuto albertino).

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