Il bonus 80€ ha avuto effetti irrisori sui consumi. E c’è pure chi deve restitutirlo

Bonus 80 euroCome è noto lo scorso anno la Legge Stabilità ha reso permanente il famoso bonus Irpef del valore di 80 euro al mese, introdotto dal Governo Renzi.

Gli effetti del bonus sui consumi sono sotto gli occhi di tutti. L’economia italiana arranca anche perché il bonus è stato erogato senza tenere conto del “quoziente familiare”.

In molti casi, infatti, il bonus è andato a chi non ne aveva assolutamente bisogno (si pensi alla moglie del manager o del libero professionista che ha percepito il bonus sol perché il proprio cud personale era inferiore ai 25 mila euro o si pensi all’esempio dei 4 componenti dello stesso nucleo familiare che percepiscono il bonus perché il reddito di ciascuno è inferiore a 25 mila euro mentre il bonus non viene percepito da chi è monoreddito con moglie e figli a carico e percepisce un reddito di poco superiore ai 25 mila euro).

Ora alcuni devono pure restituirlo. Si tratta di coloro che hanno superato il limite previsto per l’erogazione del bonus.

Pensioni. Scontro sul contributo di solidarietà

Pensioni - Scontro sul contributo di solidarietà
Repubblica del 4 aprile 2016

Per aiutare i giovani a trovare un posto di lavoro, occorre liberarlo.

Consentire cioè a chi è vicino alla pensione di lasciare un po’ prima. Agevolare la flessibilità in uscita «non è qualcosa che si può rimandare a lungo, bisogna intervenire adesso, non fra tre anni, perché il blocco morde».

E proprio per finanziare questa flessibilità, il presidente dell’Inps Tito Boeri pensa a «un contributo di solidarietà» da chiedere anche ad una parte degli italiani che percepiscono 475 mila pensioni liquidate prima del 1980, che quindi ricevono la pensione da oltre 36 anni.

“Siccome son state fatte delle concessioni eccessive in passato e queste concessioni eccessive oggi pesano sulle spalle dei contribuenti – dice Tito Boeri a margine del convegno Città Impresa – credo che sarebbe opportuno andare per importi elevati a chiedere un contributo di solidarietà per i più giovani e anche per rendere più facile a livello europeo questa uscita flessibile”.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, esclude però nuovi prelievi: “Il contributo di solidarietà oggi sulle pensioni alte c’è già, è a scadenza, dovrà essere valutato se confermarlo in quella maniera o diversamente, ma non credo che ci sia nulla allo studio.

Vedremo cosa fare sulla flessibilità”.