Blocco stipendio statali fino al 2020. In busta paga solo l’indennità di vacanza contrattuale

Pil. Cifre incerte. Stangata su sanità e statali
Il Fatto Quotidiano del 12 aprile 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Gli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego rischiano di rimanere bloccati fino al 2020. I contratti degli statali, infatti, già fermi dal 2010, rischiano di rimanere congelati per altri quattro anni, ben più in là di quando stabilito dall’allora Governo Letta che aveva disposto lo stop fino al 2017. La conferma è arrivata dall’approvazione del Documento economico e finanziario (Def) dei giorni scorsi: non vi è alcuna voce di spesa relativa al rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

Regione: tutti senza soldi ma nessuno dice perché. Tace anche l’Ars…

Soldi finiti. Chiudono riserve naturali
Il Fatto Quotidiano del 13 aprile 2016

Anche le riserve siciliane dovranno chiudere per mancanza di risorse. Tutti i settori pubblici siciliani sono al collasso, ma osservatori e politici non spiegano come ci siamo ridotti alla miseria, né si ricordano della Corte dei Conti…

Il Fatto Quotidiano – Soldi finiti, la Sicilia da sabato chiude le riserve naturali

I Nuovi Vespri – Regione: tutti senza soldi ma nessuno dice perché. Tace anche l’Ars…

Jobs Act, il più costoso flop di Renzi ha sbancato il bilancio statale (FONTE IL MANIFESTO)

Matteo Renzi photoCari e inutili. Sono gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato con i quali il governo Renzi ha pensato, inutilmente, di aumentare l’occupazione.

Il “FlopsAct” può costare tra i 14 e i 22 miliardi e produrrà occupazione precaria e a termine. Il costo per ogni nuovo occupato può arrivare anche a 50 mila euro a testa. Uno studio di Marta Fana e Michele Raitano su «Etica ed Economia»…..continua a leggere

Dario Fo ricorda Gianroberto

Gianroberto Casaleggiodi Dario Fo

Quando si parla di Gianroberto i giornalisti tendono a classificarlo quasi subito come l’ideologo, il guru, del MoVimento 5 Stelle. È la definizione più banale e ovvia che si possa pensare. Bisogna partire da un fatto importante, la sua cultura. Era un uomo di una conoscenza straordinaria, leggeva tutto quello che riteneva fosse importante sapere, faceva collegamenti molto acuti fra i vari testi e aveva un modo di esprimersi riguardo alle diverse situazioni mai banale e prevedibile. Mi capitava spesso di chiedere se avesse letto dei particolari libri che ritenevo importanti, e non azzeccavo mai un documento che lui non conoscesse già, tanto che un giorno gli ho detto: “Ascolta, fai più presto a dirmi quello che non conosci, così non mi metti più in imbarazzo”.
Spesso diceva che era impreparato a dare un giudizio su certi argomenti, e questo denota una modestia, un’umiltà che è difficile trovare nell’ambiente della politica comune.
Un altro tratto del suo carattere che posso testimoniare è la generosità nel modo di comportarsi, specie di fronte ad alcuni momenti tragici della vita del nostro paese.
Inoltre evitava le dichiarazioni roboanti e preferiva analizzare prima di definire.
Quando gli chiedevo notizie sulla sua salute cercava di non dare molto peso al problema, diceva: “Sì, non va tanto bene ma speriamo di migliorare”.
A me, personalmente, manca molto. È un baratro nella mia memoria.
La sua scomparsa è una perdita gigantesca per il Movimento, e non so immaginare quali conseguenze possano verificarsi, ma sono certo che le persone straordinarie che ne fanno parte, specie i giovani dell’ultima generazione, saranno in grado di proseguire sulla giusta via.

Fonte: http://www.beppegrillo.it/2016/04/dario_fo_ricorda_gianroberto.html