La Bce non basta, l’Italia resta in deflazione. Può darsi che la cura di Draghi sia sbagliata?

Mario Draghi World Economic Forum 2013 crop.jpgL’allargamento del quantitative easing della Bce e le promesse del suo presidente, Mario Draghi, non bastano all’Italia per uscire dalla deflazione: a marzo i prezzi rilevati dall’Istat hanno registrato un calo dello 0,2% sullo stesso periodo dello scorso anno.

Preoccupa in modo particolare il dato sul carrello della spesa, che diminuisce dello 0,3% su base annua” dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che poi aggiunge: “Gli effetti della deflazione saranno pesantissimi per la nostra economia, perché dimostrano che la domanda interna è ancora debole, con conseguenze negative per industria, commercio e occupazione. Il governo non ha ancora capito che la deflazione è un segnale allarmante contro il quale occorre intervenire rilanciando i consumi e aumentando il potere d’acquisto delle famiglie, attraverso misure strutturali che diano risultati sul lungo termine”.

Alcuni economisti di università europee, commentatori e professionisti della finanza hanno sostenuto la tesi secondo cui il “quantitative easing” nella sua forma attuale che prevede il programma di acquisto titoli di stato da parte della Banca Centrale Europea, provoca più danni e pericoli che vantaggi.

In alternativa, suggeriscono i firmatari, i soldi dovrebbero essere iniettati direttamente nell’economia reale per finanziare ad esempio investimenti pubblici per infrastrutture “verdi” o per programmi di edilizia sociale. In senso un po’ provocatorio ma neppure troppo i promotori calcolano che se i fondi della Bce venissero versati direttamente alle famiglie ogni europeo riceverebbe un assegno mensile di 175 euro. In questo modo, secondo i promotori del movimento, gli effetti su crescita economica, consumi ed occupazione sarebbero decisamente più efficaci.

Vittoria di Pirro ignorare 16 milioni di voti. Se vince ancora così Renzi è rovinato

Se vince così Renzi è rovinato
Il Fatto quotidiano del 19 aprile 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

di ANTONIO PADELLARO

Se fossi un amico del presidente del Consiglio gli direi: ok hai vinto, anzi stravinto il referendum sulle trivelle grazie al quorum praticamente irraggiungibile, ma come la mettiamo con i quasi 16 milioni di elettori che, malgrado le tue insistenze, sono andati lo stesso a votare? Guarda che sono tanti, uno su tre.