Smart working – Misure urgenti per contrastare l’emergenza da COVID-19 – Sollecito

Sollecito dell’Assessore alla Funzione Pubblica con cui ribadisce che l’attuazione degli istituti da ultimo puntualmente elencati all’art.87 del D.L. n. 18/2020, secondo le apposite direttive come sopra emanate, costituisce un obbligo di legge, e assegna il termine perentorio di giorni tre dalla presente entro il quale gli Uffici in indirizzo sono chiamati a comunicare il report aggiornato alla data odierna delle misure adottate in ottemperanza alle più volte richiamate disposizioni normative.

Smart working in Sicilia, botta e risposta tra ministro Dadone ed assessore Grasso

Botta e risposta tra il ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone e l’assessore alla Funzione pubblica della Regione siciliana Bernardette Grasso.

In una intervista rilasciata oggi il ministro ha sostenuto che “in tutta la Regione Siciliana i dipendenti non sono stati messi in smart working“.

Parole che non sono affatto piaciute all’assessore Grasso che smentisce categoricamente quanto affermato dal ministro.

“La Regione Siciliana, esattamente al pari di quanto indicato e fatto dal Ministero, ha dato piena attuazione alle direttive sullo smart working per i dipendenti e sono dunque prive di fondamento le parole di Dadone riguardo l’inesistente “rifiuto” della Sicilia a seguire le disposizioni di legge” – ha dichiarato l’assessore…..continua a leggere


Breve commento

Caro assessore, se vogliamo coprire il sole con la rete, facciamolo pure, ma chi è all’interno dell’amministrazione sa benissimo che, tranne alcune realtà dirette da dirigenti illuminati che hanno ben inteso la portata dei decreti legge e delle circolari finora emanate, in molti uffici si sono inventati tutto e il contrario di tutto con una successione di disposizioni, a volte, in contraddizione tra loro che, di fatto, hanno rallentato l’applicazione dell’istituto dello smart working.
Spero che i report da lei richiesti possano fornire un quadro dettagliato.

La dispensa dal servizio è rimedio estremo

tratto da Italia Oggi del 20.03.2020

La dispensa dal servizio è rimedio estremo

di Luigi Oliveri
Il dl conferma che fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-2019, «il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni».
Questo significa che non occorre alcuna istanza di lavoro agile da parte dei dipendenti: essi sono da considerare ex lege in lavoro agile.
È corretto l’opposto: occorre un provvedimento espresso e motivato per assegnare dipendenti ad attività che richiedono la presenza in ufficio.
Le amministrazioni debbono limitare «la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza».
L’indifferibilità non ha nulla a che vedere coi servizi pubblici essenziali previsti dalla normativa sugli scioperi, ma è connessa, appunto ad attività strettamente collegate alla gestione dell’emergenza.
Se per qualsiasi ragione, motivata, non sia possibile assegnare il dipendente al lavoro agile, allora «le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva». «Esperite tali possibilità», cioè nell’impossibilità di lavoro agile o esauriti gli strumenti che diano titolo al lavoratore di non prestare attività lavorativa, le amministrazioni possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio».
La motivazione dovrà riguardare in particolare l’impossibilità del lavoro agile.