Tasche svuotate dal Fisco per dipendenti e pensionati: il Report della Corte dei Conti

Tratto da Lentepubblica.it

Tasche svuotate dal Fisco per dipendenti e pensionati: l’allarme arriva da un recentissimo Report della Corte dei Conti.


I giudici contabili invitano in sintesi:

  • a spostare il prelievo dall’Irpef all’Iva
  • a sfoltire e semplificare la giungla di agevolazioni fiscali che sottraggono 53 miliardi alle casse dello Stato
  • e a rivedere profondamente il sistema della riscossione.

Fisco per dipendenti e pensionati sempre più pesanti per la Corte dei Conti

Durante i quasi 50 anni trascorsi dalla sua entrata in vigore, si è discusso più volte della necessità di una revisione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, senza mai arrivare a una direzione di riforma condivisa.

Il declino del peso dei redditi da lavoro sul prodotto nazionale lordo, la persistente e significativa evasione e il proliferare di trattamenti tributari differenziati contribuiscono a mettere in dubbio che si possa ancora parlare di prelievo “generale” sui redditi. Al contrario, tali deviazioni hanno condotto nel tempo ad un prelievo quasi esclusivamente concentrato sui redditi da lavoro dipendente e pensione. Prelievo piuttosto sbilanciato sui redditi medi e con andamenti irregolari e distorsivi delle aliquote marginali effettive.

Nell’ottica di revisioni dell’Irpef che riducano il prelievo sui “redditi medi” senza provocare alterazioni del prelievo sugli altri, la progressività continua rappresenta uno strumento più idoneo.

La Corte dei Conti, inoltre, invita a spostare il prelievo dall’Irpef all’Iva. E così semplificare la mappa delle agevolazioni fiscali che sottraggono 53 miliardi alle casse dello Stato e rivedere profondamente il sistema della riscossione.

A questo link potete consultare il testo completo del Rapporto.

Recovery plan, ok del cdm al decreto sulle assunzioni nella pubblica amministrazione ma sul decreto si abbatte la bocciatura dell’Anac

E’ stato approvato dal consiglio dei ministri (anche se è ancora oggetto di limature) il decreto sulle assunzioni nella pubblica amministrazione per gestire i fondi del Recovery. Gli inserimenti saranno in tutto 24mila, ma a termine, con contratti di 36 mesi prorogabili al massimo fino al 2026, anno finale del Next generation Eu. Il rafforzamento della pa, dunque, non sarà strutturale. Il “contentino”, per i candidati, è che in futuro i bandi di concorso delle pubbliche amministrazioni per assunzioni a tempo indeterminato dovranno avere una riserva di posti destinata a chi abbia giù avuto un contratto a tempo determinato legato all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La quota riservata, stando al comunicato del governo, sarà però del 40% e non del 50% come era previsto dalle bozze del decreto.

Ma sul decreto per il reclutamento della pubblica amministrazione si abbatte la bocciatura dell’Anac già al centro del dibattito dopo il via libera al decreto con le semplificazioni che rischiava, secondo alcuni, di svuotare l’autorità delle sue competenze. Una lettura respinta dal governo che in serata fa sapere che il decreto non “pregiudica alcuna competenza” dell’Authority.

Il Presidente dell’Anac Busia: Il governo fa “preoccupanti passi indietro in materia di anticorruzione”.

Il decreto ha comunque perso sia il nuovo meccanismo di premi per i dipendenti (che potrebbe essere recuperato attraverso la contrattazione collettiva) sia la norma che ampliava la possibilità di ricorrere ai pensionati per consulenze e collaborazioni. Alcune bozze prevedevano anche la cancellazione della gratuità degli incarichi.

 

Il Governo su proposta di Brunetta si appresterebbe ad esautorare l’Anac mettendo in piedi un sistema in cui il controllore sarebbe subordinato al controllato

Tratto da Il Fatto Quotidiano

Di Carlo Di Foggia

Ben che vada si crea uno strano doppione, complicando la vigilanza dell’Autorità anticorruzione. Mal che vada, l’Anac sarà esautorata dal monitoraggio delle amministrazioni pubbliche.
E siccome assai poco avviene per caso nei provvedimenti che accompagnano il Piano nazionale di ripresa (Pnrr), sembra che il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, abbia messo a segno un discreto blitz: è successo nell’ultimo decreto, approvato venerdì, con le assunzioni straordinarie per gestire il Piano europeo. L’Anac è furente: “Dal governo arrivano preoccupanti passi indietro in materia di anticorruzione, se venissero confermate le bozze in circolazione, in un momento in cui massima dovrebbe essere l’attenzione verso la gestione trasparente delle risorse, anche per il rischio di infiltrazioni delle mafie”, ha attaccato ieri il presidente Giuseppe Busia. Al Fatto, Busia – nominato ad agosto 2020 dal governo giallorosa – rincara la dose: “Il governo così mette in piedi un sistema in cui il controllore è subordinato al controllato, un errore grave e un pessimo segnale in vista del Piano”.
Cosa è successo? (altro…)

La pubblica amministrazione si appresta ad effettuare assunzioni straordinarie per il Recovery che rischiano di scatenare una sorta di guerra civile interna alla PA

Tratto da huffingtonpost

La pubblica amministrazione si appresta ad effettuare assunzioni straordinarie per il Recovery.

Il margine di rischio, e quindi di impegno, per Draghi è nella capacità/necessità di ascoltare anche le voci di chi per anni ha mandato avanti la macchina statale, al netto della “quota” dei fannulloni e dell’incapacità, anche se non soprattutto della politica, di governare una macchina che è rimasta sostanzialmente immobile mentre il mondo fuori cambiava. Una media di 45 euro all’anno per la formazione di un dipendente pubblico spiega bene un disimpegno che non può essere di certo additato ai furbetti del cartellino. I malumori che circolano in alcuni ministeri sui futuri assunti per il Recovery restituiscono l’immagine di logiche conservative sedimentate, ma anche di un sacrosanto orgoglio che fa capo a chi, dirigenti o dipendenti, ha dimostrato di saper lavorare bene. Un bilanciamento tra queste due modi di pensare e di agire sarà necessario se non si vorrà scatenare una sorta di guerra civile interna alla Pubblica amministrazione. L’ingegnere di 30 anni che entrerà in un ministero avrà bisogno del dipendente pubblico che ha esperienza e pratica della macchina. Viceversa chi già lavora nella Pa non dovrà arrivare a concepire i nuovi innesti come l’ultimo arrivato che punta a rubargli il posto.

“Mobilità anche per i dirigenti, e la metà dei posti aperti ai professionisti esterni”. Al Festival dell’Economia di Trento Brunetta ha rivendicato anche l’abolizione della soglia minima di smart working

Niente più quiz generalisti che avevano favorito la formazione dell’esercito dei concorsisti “specializzati”, concorsi della dirigenza aperti per il 50% anche alle professionalità esterne, piano unico annuale delle performance con premi per i più bravi dal momento che sarà sbloccata a brevissimo la contrattazione di secondo livello: intervenendo in videocollegamento al Festival dell’Economia il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta annuncia in anteprima i contenuti del decreto reclutamento, che a breve verrà approvato dal Consiglio dei ministri, slittato alle 17 di oggi.

IL VERO POTENZIAMENTO DEI CPI SIAMO NOI. Centri per l’impiego, scatta la protesta: “Uffici sorretti da dipendenti malpagati”

Il vero potenziamento dei Centri per l’ impiego passa dalla riqualificazione e riclassificazione del personale in servizio che guadagna meno del reddito di cittadinanza. Per questo motivo scatta la protesta dei dipendenti dei Centri per l’impiego.

Martedì prossimo, 8 giugno, dalle 10 si terranno assemblee autogestite promosse da Cobas-Codir e Sadirs per chiedere il giusto riconoscimento del lavoro e della professionalità dei lavoratori che svolgono spesso mansioni superiori. Secondo i sindacati i concorsi, con riserva per i navigator, non potranno che arrecare “ulteriore caos nell’erogazione dei servizi per l’utenza per la carenza di attrezzature, oltre che disagi poiché i locali disponibili, tra l’altro, non sono in grado di accogliere ulteriore personale”.

ASSEMBLEE AUTOGESTITE DEI DIPENDENTI REGIONALI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA REGIONE SICILIANA indette da COBAS/CODIR e SADIRS per il giorno 8 giugno 2021 dalle ore 10,00 alle ore 12,00

IL VERO POTENZIAMENTO DEI CPI SIAMO NOI

Il giorno 8 giugno 2021 dalle ore 10,00 alle ore 12,00 presso i locali dei Centri per l’Impiego dell’Assessorato lavoro si svolgeranno delle assemblee dei dipendenti, con il seguente ordine del giorno :

1.- Riclassificazione e riqualificazione del personale
2.- Varie ed eventuali

I dipendenti riuniti in assemblea affronteranno i punti all’ordine del giorno, in particolare il grave malcontento legato al mancato riconoscimento del lavoro prestato negli ultimi anni, a prescindere dalle qualifiche di appartenenza, svolto al fine di fare fronte alla mancanza di figure idonee ed alle continue emergenze lavorative, condizione che necessita di un improrogabile processo di riclassificazione e riqualificazione di tutto il personale.
Su ciò continua, invece, l’insistente silenzio dell’Assessore e di tutta la politica impegnata nell’indizione di concorsi per nuove assunzioni di personale, con previsione di riserve per i navigator (questi sconosciuti), il cui impiego non potrà che arrecare ulteriore caos nell’erogazione dei servizi per l’utenza per la carenza di attrezzature oltre che disagi poiché i locali disponibili, tra l’altro, non sono in grado di accogliere ulteriore personale. I dipendenti esprimono infatti grande preoccupazione perché la ventilata assunzione di personale esterno a vario titolo e con qualifica superiore, precluderebbe la riqualificazione e riclassificazione del personale interno e ritengono che l’amministrazione manifestata l’esigenza di dotarsi di personale con qualifica superiore non può fare a meno di individuare e selezionare preliminarmente tali figure tra il personale interno in possesso di professionalità, esperienza e titoli.
Pertanto i dipendenti regionali chiedono all’Amministrazione, con forza, di procedere alla riqualificazione e riclassificazione prima dello svolgimento dei concorsi previsti.
Palermo 03/06/2021

LE SEGRETERIE REGIONALI
COBAS-CODIR/ S.A.DI.R.S

Istruzioni per lo svolgimento delle prove di cui alla procedura formativa per l’attribuzione della PEO

E’ stato pubblicato nella pagina “Progressione conomica Orizzontale” il D.D.G. 1852 del 4 Giugno 2021 e il relativo allegato che fissa la data per lo svolgimento della prova per l’attribuzione della PEO.
Le prove d’esame si svolgeranno con le modalità indicate nelle istruzioni dall’8 giugno al 30 giugno 2021.
È prevista una sessione di recupero nel mese di luglio per chi, per giustificati motivi documentati, è stato impossibilitato a partecipare alle prove nel periodo sopra indicato.

Le prove potranno essere svolte nel giorno e nell’ora prescelta dal dipendente già registrato, senza necessità di prenotazione, nell’arco delle 24 ore utilizzando un qualsiasi PC dotato di webcam, esclusi tablet e smartphone.

A qualcuno non piace Smart: il lavoro agile nella PA all’epoca di Brunetta

L’attuale reggitore delle sorti della PA, Renato Brunetta, non è sembrato da tempo un convinto assertore della modernizzazione dell’apparato pubblico intorno al principio del lavoro a distanza, sebbene abbia reso “omaggio” all’esperienza effettuata negli uffici pubblici da un anno a questa parte.

La realtà è che lo schieramento politico che sostiene questo governo dei poteri forti si divide tra un’ala innovativa o “digitale”, si fa per dire ovviamente, (M5S, ma anche il PD) che vede nel lavoro a distanza uno strumento di modernizzazione del lavoro pubblico e un’ala conservatrice (Lega e Forza Italia) che non ama questo strumento e che al momento ha trovato molto utile dal punto di vista dei consensi gettare il mito dello smart working in pasto a una piccola borghesia di commercianti e ristoratori frustrati dalla crisi economica indotta dalla pandemia e rancorosi nei confronti di quelli che credono essere dei nullafacenti.